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Malattia e infortunio

Durante la malattia, il lavoratore deve evitare comportamenti che possano ritardare la guarigione. Il datore può accertarsene anche senza la visita fiscale

By 1 Ottobre 2021Maggio 7th, 2023No Comments

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Un dipendente assente per malattia è stato sorpreso a compiere attività che avrebbero quanto meno potuto ritardare la sua guarigione (spostava sacchetti di terriccio) dalla lombosciatalgia che gli impediva il suo abituale lavoro.
Il datore di lavoro ha pertanto deciso di licenziare il lavoratore per giusta causa.
All’esito dei giudizi che ne sono scaturiti, è stata confermata la legittimità del licenziamento poiché il comportamento del lavoratore era contrario ai doveri generali di correttezza e buona fede e agli specifici obblighi contrattuali di diligenza e fedeltà.
Neppure è stata accettata la critica del lavoratore alle modalità di accertamento dei suoi comportamenti. Secondo il lavoratore, infatti, il controllo della malattia avrebbe dovuto essere operato esclusivamente mediante il medico fiscale. La Corte ha ribadito che, se gli accertamenti di carattere sanitario sono riservati ai servizi competenti, il datore di lavoro può ben contestare le risultanze delle certificazioni mediche valorizzando ogni circostanza di fatto idonea a dimostrare l’insussistenza della malattia o l’incapacità lavorativa che da essa consegue.

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