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Previdenza e contribuzione

L’INPS gli comunica che può andare in pensione ma si sbaglia: il risarcimento c’è ma può essere ridotto

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Un lavoratore chiedeva all’INPS la propria posizione contributiva e l’INPS certificava il suo diritto di andare in pensione. In conseguenza di ciò, il lavoratore rassegnava le dimissioni.
Successivamente, l’INPS comunicava al lavoratore che la posizione contributiva era da riferire al fratello gemello di questi e gli chiedeva la restituzione della somma corrispostagli a titolo di pensione di anzianità (Euro 53.013,50).
Il lavoratore agiva in giudizio per ottenere il risarcimento del danno.
La Corte di Cassazione ha affermato che l’INPS risponde per il danno causato dall’erronea comunicazione della posizione contributiva ma l’assicurato ha l’obbligo di intervenire ogni qualvolta l’erroneità dei dati sia riscontrabile con l’ordinaria diligenza. Se l’assicurato resta inerte, il giudice può ridurre il risarcimento del danno.

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