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Il trasferimento del lavoratore in una sede lontana non è di per sé abuso del diritto

By 15 Giugno 2018No Comments

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Nel caso esaminato, una società aveva affidato delle attività in appalto a terzi; agli undici lavoratori che vi erano in precedenza adibiti erano stati offerti, in alternativa, un incentivo per la risoluzione del rapporto o il trasferimento. Entrambe le soluzioni erano state respinte dai lavoratori i quali, trasferiti, si erano rifiutati di ottemperare poiché le nuove sedi risultavano «molto distanti e disagiate». La società li licenziava tutti per giusta causa e ne seguiva una lite giudiziaria.
Nel confermare la validità dei licenziamenti, la Suprema Corte ha chiarito che la misura decisa dal datore di lavoro, seppure non idonea a salvaguardare gli interessi dei lavoratori, non integra per ciò solo gli estremi di un abuso del diritto. Questo si verifica, solo nel caso in cui il datore di lavoro, pur in assenza di divieti formali, eserciti una propria legittima prerogativa con modalità contrarie ai canoni di correttezza e buona fede ed al fine di conseguire un risultato diverso da quello per il quale il diritto gli è stato riconosciuto. Pertanto, affinché l’esercizio del diritto di trasferire i lavoratori possa essere considerato strumentale e alterato è necessario che il comportamento complessivo del datore di lavoro renda evidente, da un lato, il conseguimento di obiettivi diversi e ulteriori rispetto a quelli prefigurati dalla legge e comporti, dall’altro lato, un sacrificio per i lavoratori sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai vantaggi per l’impresa.

Da oltre vent’anni l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio esercita la professione di avvocato occupandosi esclusivamente di Diritto del Lavoro e delle relazioni sindacali e industriali.
Iscritto all'Albo degli Avvocati presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, all'Albo Speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle Altre Giurisdizioni Superiori, alla Associazione AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani e al network internazionale EELA – European Employment Lawyers Association, ha lavorato in alcuni tra i più importanti studi legali milanesi per poi intraprendere un percorso professionale autonomo, senza mai trascurare l’aggiornamento e la formazione. La continua innovazione dell’ordinamento giuridico che rende imprescindibile il costante aggiornamento è di sprone per individuare modalità sempre più efficienti per servire i clienti e anticiparne le esigenze. Per questo motivo, oltre che per passione personale, l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio coltiva la propria attività di ricerca e pubblicazione scientifica, necessaria per offrire al cliente il miglior servizio.
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