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Due dipendenti litigano, uno è trasferito ad altra sede: non è richiesta la contestazione disciplinare

By 26 Ottobre 2018No Comments

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Il trasferimento del dipendente dovuto a incompatibilità ambientale non ha natura disciplinare ma è connesso alla necessità aziendale di avere un’unità produttiva organizzata e funzionale. Pertanto, il trasferimento prescinde dall’accertamento della responsabilità dei lavoratori trasferiti e non è subordinato all’osservanza delle garanzie previste per l’irrogazione delle sanzioni disciplinari.
Così ha deciso la Suprema Corte sul ricorso di un lavoratore trasferito a seguito di un acceso diverbio avuto con una collega. Nella vicenda, dopo la lite, la collega aveva chiesto alla società, tramite il proprio legale, di essere messa in condizione di non dovere più incontrare il dipendente. La società dunque aveva assunto la decisione non a scopo sanzionatorio ma per risolvere una situazione di conflittualità il cui permanere avrebbe potuto compromettere il buon andamento del lavoro.
Il giudice deve verificare se, tenuto conto delle caratteristiche dell’unità produttiva, «il provvedimento del trasferimento possa o meno essere annoverato tra gli strumenti che razionalmente il datore di lavoro può impiegare per rimuovere la situazione suscettibile di pregiudicare l’ordinato svolgimento dell’attività». Se la verifica è positiva, rimane insindacabile la scelta imprenditoriale di ricorrere al trasferimento piuttosto che a provvedimenti alternativi: in altri termini, non è necessario che ciò sia inevitabile, essendo invece sufficiente che il trasferimento rappresenti una delle opzioni ragionevolmente possibili per risolvere il problema.

Da oltre vent’anni l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio esercita la professione di avvocato occupandosi esclusivamente di Diritto del Lavoro e delle relazioni sindacali e industriali.
Iscritto all'Albo degli Avvocati presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, all'Albo Speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle Altre Giurisdizioni Superiori, alla Associazione AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani e al network internazionale EELA – European Employment Lawyers Association, ha lavorato in alcuni tra i più importanti studi legali milanesi per poi intraprendere un percorso professionale autonomo, senza mai trascurare l’aggiornamento e la formazione. La continua innovazione dell’ordinamento giuridico che rende imprescindibile il costante aggiornamento è di sprone per individuare modalità sempre più efficienti per servire i clienti e anticiparne le esigenze. Per questo motivo, oltre che per passione personale, l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio coltiva la propria attività di ricerca e pubblicazione scientifica, necessaria per offrire al cliente il miglior servizio.
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