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Pari opportunità - Discriminazione

È discriminatorio lasciar cessare il contratto a termine della lavoratrice in gravidanza

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Una dipendente assunta a termine non aveva ottenuto, a differenza dei colleghi, la proroga del contratto.
Ella aveva quindi agito in giudizio per fare accertare:
• la natura discriminatoria della mancata proroga per essere stata assente per maternità;
• il diritto al rinnovo del contratto.
La Cassazione ha ritenuto fondate le ragioni della lavoratrice, alla quale era infatti stato attribuito un trattamento meno favorevole in ragione del suo stato di gravidanza e maternità, comportamento che configura una forma di discriminazione di genere.
La discriminazione emergeva dal fatto che la prosecuzione del rapporto era stata invece proposta ad altri lavoratori in presenza di situazioni contrattuali analoghe.

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