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Novità in materia di smart working: rafforzato il c.d. «diritto alla disconnessione»

«Decreto Covid-19»

La legge di conversione del «Decreto Covid-19», in vigore dal 7 maggio 2021, ha introdotto rilevanti novità in materia di smart working che sono destinate a rimanere come strutturali, ben oltre, dunque, la portata emergenziale del provvedimento nel quale sono state inserite.
Si tratta del c.d. «diritto alla disconnessione». La norma dà immediata risposta al dibattito sviluppatosi, anche in ambito europeo, circa la necessità di contrastare un modello lavorativo che preveda la connessione permanente dei lavoratori. È lecito ritenere che tale disposizione sia il primo segnale di un percorso di sviluppo dello smart working che non si fermerà con questo intervento.

La nuova norma sancisce il diritto del lavoratore in modalità agile «alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche, nel rispetto degli eventuali accordi sottoscritti dalle parti e fatti salvi eventuali periodi di reperibilità concordati. L’esercizio del diritto alla disconnessione, necessario per tutelare i tempi di riposo e la salute del lavoratore, non può avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi».
In concreto, al momento cambia poco rispetto a quanto era già ricavabile dalla disciplina originale del lavoro agile e dai principî ricavabili dall’ordinamento.
Ma, come si è detto, si tratta di un segnale.
Buona lettura!
Vincenzo Fabrizio Giglio

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