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La tempesta perfetta sui licenziamenti in regime di «Jobs act»

By 11 Ottobre 2018No Comments

Tribunale di Bari

È stata pubblicata la sentenza della Corte Costituzionale che, sul finire di settembre, ha scosso una della fondamenta del «Jobs act», ossia il «contratto a tutele crescenti» e il suo meccanismo di determinazione automatica dell’indennizzo per l’illegittimo licenziamento.
Il D.Lgs. n. 23/2015, infatti, ha stabilito che gli assunti dal 7 marzo 2015 sono soggetti al c.d. «contratto a tutele crescenti»; il quale, a dispetto della «neolingua» utilizzata, non è affatto un nuovo contratto ma una riforma del regime delle sanzioni connesse al licenziamento illegittimo: non più art. 18 Statuto dei Lavoratori con reintegrazione e/o risarcimento affidato al giudice ma indennizzo predeterminato: 2 mensilità per ogni anno di anzianità, con un minimo di 4 ed un massimo di 24. Orbene, sullo scorcio dell’estate tale sistema è stato oggetto della classica «tempesta perfetta»: il nuovo governo ne ha innalzato gli estremi portando le soglie del risarcimento predeterminato, ritenute troppo esigue, a 6 nel minimo e 36 nel massimo; la Consulta si è poi abbattuta sul nucleo del sistema dichiarando incostituzionale la determinazione aritmetica dell’indennizzo e rimettendola nelle mani del giudice.
I prossimi contenziosi in materia di licenziamento, dunque, offriranno ai lavoratori e alle aziende uno scenario non più ben prevedibile (se perdo la causa so già che pago X mesi) ma uno scenario nel quale, tra un minimo di 6 e un massimo di 36 mensilità, tutto può succedere. È facile prevedere che ne risentiranno le conciliazioni (anche l’offerta conciliativa con esenzione fiscale e contributiva) e che le liti giudiziarie, sensibilmente ridotte dal «Jobs act», recupereranno parte dello spazio perduto.
Nel frattempo, il Tribunale di Bari ha già dato applicazione alle nuove regole.

Da oltre vent’anni l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio esercita la professione di avvocato occupandosi esclusivamente di Diritto del Lavoro e delle relazioni sindacali e industriali.
Iscritto all'Albo degli Avvocati presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, all'Albo Speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle Altre Giurisdizioni Superiori, alla Associazione AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani e al network internazionale EELA – European Employment Lawyers Association, ha lavorato in alcuni tra i più importanti studi legali milanesi per poi intraprendere un percorso professionale autonomo, senza mai trascurare l’aggiornamento e la formazione. La continua innovazione dell’ordinamento giuridico che rende imprescindibile il costante aggiornamento è di sprone per individuare modalità sempre più efficienti per servire i clienti e anticiparne le esigenze. Per questo motivo, oltre che per passione personale, l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio coltiva la propria attività di ricerca e pubblicazione scientifica, necessaria per offrire al cliente il miglior servizio.
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