Corte d’Appello di Milano
Una lavoratrice affetta da un grave disturbo psichico veniva licenziata poiché, in un momento di ira, aveva inveito contro alcuni colleghi e proferito frasi come «ammazzo tutti», aveva preso a calci porte e sbattuto finestre, tanto che si era reso necessario l’intervento del 118 e della Polizia.
La Corte d’Appello, sulla base di una consulenza medico legale, ha affermato che, al momento dei fatti, la lavoratrice era temporaneamente incapace di intendere e di volere; ha dunque annullato il licenziamento per insussistenza dei fatti e applicato alla lavoratrice la tutela reintegratoria di cui all’art. 18, comma 4, Statuto.
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