Corte di Cassazione
In tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il datore di lavoro dimostra di aver assolto all’obbligo di repêchage se fornisce al Giudice la prova dell’impossibilità di collocare il lavoratore in una posizione alternativa all’interno dell’azienda. Tale prova è «negativa» e può essere fornita attraverso fatti e circostanze esistenti di tipo indiziario o presuntivo.
Nel caso di specie, la prova «negativa» è consistita nella circostanza che, fino a 7 mesi dopo il licenziamento, la società datrice di lavoro non ha più assunto dipendenti in relazione alle mansioni svolte dalla lavoratrice licenziata.
Iscritto all'Albo degli Avvocati presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, all'Albo Speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle Altre Giurisdizioni Superiori, alla Associazione AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani e al network internazionale EELA – European Employment Lawyers Association, ha lavorato in alcuni tra i più importanti studi legali milanesi per poi intraprendere un percorso professionale autonomo, senza mai trascurare l’aggiornamento e la formazione. La continua innovazione dell’ordinamento giuridico che rende imprescindibile il costante aggiornamento è di sprone per individuare modalità sempre più efficienti per servire i clienti e anticiparne le esigenze. Per questo motivo, oltre che per passione personale, l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio coltiva la propria attività di ricerca e pubblicazione scientifica, necessaria per offrire al cliente il miglior servizio.
Contatta Vincenzo Fabrizio Giglio