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Previdenza e contribuzione

No alle agevolazioni contributive se la società non rispetta (tutte) le norme sulla sicurezza sul lavoro

Corte di Cassazione

La legge subordina il godimento di sgravi contributivi da parte di imprese operanti nel sud Italia alla condizione che queste rispettino le prescrizioni in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Nel caso di specie, una società non aveva comunicato all’Ispettorato del Lavoro il nominativo del «responsabile del servizio di prevenzione e protezione»; aveva ritenuto di poter beneficiare degli sgravi contributivi ma si era vista recapitare una cartella esattoriale.
La Corte di Cassazione ha affermato che le «prescrizioni in tema di salute e sicurezza dei lavoratori» sono costituite da «tutte le misure preventive che garantiscono la sicurezza e la salute del lavoratore, ivi comprese quelle previste dagli specifici regolamenti di settore […]» e che «la comunicazione all’Ispettorato del Lavoro del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione fa […] parte del complessivo insieme delle norme di tutela della salute nei luoghi di lavoro».
Per tali ragioni, la Corte di Cassazione ha ritenuto che la società non potesse beneficiare delle agevolazioni contributive.

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