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Licenziamento per superamento del comporto

Se non è previsto dal CCNL, il datore di lavoro non è tenuto a comunicare al lavoratore l’approssimarsi della fine del comporto. Ma attenzione ai festivi

By 17 Agosto 2018No Comments

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Un lavoratore, licenziato per superamento del periodo di comporto, ha contestato di non essere stato preavvisato dal datore di lavoro dell’approssimarsi della scadenza del termine, pregiudicando in tal modo il suo diritto di chiedere l’aspettativa prevista dal contratto collettivo.
La Suprema Corte ha respinto le tesi del lavoratore confermando che il datore non ha un obbligo legale di segnalare l’imminente scadenza del comporto, neppure in base ai principi di correttezza e buona fede. Anzi, una tale comunicazione «servirebbe in realtà a consentire al dipendente di porre in essere iniziative, quali richieste di ferie o aspettativa, sostanzialmente elusive dell’accertamento della sua inidoneità ad adempiere l’obbligazione».
Con l’occasione, la Corte ha ricordato altresì che anche le domeniche e i giorni festivi non coperti da certificato medico ma compresi tra periodi di malattia distinti vanno computati nel comporto, salvo che sia fornita prova dell’effettiva interruzione della malattia in tali giornate.
Infine, la sentenza ha ribadito che la lettera di licenziamento non deve necessariamente riportare le singole assenze, essendo sufficiente – come accaduto nel caso di specie – l’indicazione della loro durata complessiva.

Da oltre vent’anni l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio esercita la professione di avvocato occupandosi esclusivamente di Diritto del Lavoro e delle relazioni sindacali e industriali.
Iscritto all'Albo degli Avvocati presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, all'Albo Speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle Altre Giurisdizioni Superiori, alla Associazione AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani e al network internazionale EELA – European Employment Lawyers Association, ha lavorato in alcuni tra i più importanti studi legali milanesi per poi intraprendere un percorso professionale autonomo, senza mai trascurare l’aggiornamento e la formazione. La continua innovazione dell’ordinamento giuridico che rende imprescindibile il costante aggiornamento è di sprone per individuare modalità sempre più efficienti per servire i clienti e anticiparne le esigenze. Per questo motivo, oltre che per passione personale, l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio coltiva la propria attività di ricerca e pubblicazione scientifica, necessaria per offrire al cliente il miglior servizio.
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