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Licenziamento collettivo

Delocalizzazioni e chiusure aziendali

By 30 Dicembre 2021Ottobre 26th, 2023No Comments

«Legge di Bilancio 2022»

Nuove misure sono state introdotte per la gestione di crisi industriali che abbiano riflessi occupazionali.
È stato previsto che i datori di lavoro con almeno 250 dipendenti (nell’anno precedente l’avvio dell’operazione, inclusi apprendisti e dirigenti), che intendano procedere alla chiusura di una sede situata in Italia, con cessazione definitiva della relativa attività e con licenziamento di almeno 50 lavoratori, sono tenuti a darne comunicazione scritta almeno 90 giorni prima, alle RSU/RSA nonché alle sedi territoriali delle principali OO.SS. e, contestualmente, alle regioni interessate, al Ministero del Lavoro, al MISE e all’ANPAL.
La comunicazione può essere effettuata anche tramite l’associazione datoriale e dovrà recare i contenuti della tradizionale comunicazione di apertura dei licenziamenti collettivi. Entro 60 giorni dalla comunicazione, inoltre, il datore di lavoro è tenuto ad elaborare e condividere con gli interlocutori sopra ricordati un piano per limitare le ricadute occupazionali ed economiche derivanti dalla chiusura. Entro i successivi 30 giorni, il piano va discusso con le altre parti. In caso di accordo sindacale, si procede alla sottoscrizione del piano, a seguito del quale il datore di lavoro assume l’impegno di realizzare le azioni ivi previste.
La legge precisa che i licenziamenti (individuali o collettivi) comunicati in violazione della procedura o prima dello scadere del termine (90 giorni) sono nulli. In mancanza di un piano adeguato, cosi come in mancanza di accordo sindacale, la società procedente sarà tenuta al pagamento di un ticket di licenziamento più elevato.

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