Tribunale di Bari, Sez. Lav.
Un lavoratore veniva licenziato per superamento del periodo di comporto. Egli agiva in giudizio sostenendo la tardività del licenziamento e, quindi, la sua illegittimità.
Il Giudice ha ritenuto che, allo scadere del periodo di comporto, il licenziamento deve essere intimato tempestivamente: un’eventuale inerzia del datore, prolungata nel tempo e accompagnata da comportamenti concludenti può, infatti, essere considerata quale rinuncia al recesso.
La «tempestività» non è data da una precisa scadenza ma deve essere valutata dal Giudice caso per caso facendo riferimento all’intero contesto delle circostanze in cui il licenziamento è stato irrogato. Nel caso di specie, il Giudice ha rilevato che il licenziamento non è stato tempestivo perché comunicato oltre sei mesi dopo il termine del periodo di comporto.
Il Tribunale ha quindi accolto il ricorso del lavoratore ed ha condannato la società a pagare 12 mensilità oltre all’indennità di mancato preavviso.
Iscritto all'Albo degli Avvocati presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, all'Albo Speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle Altre Giurisdizioni Superiori, alla Associazione AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani e al network internazionale EELA – European Employment Lawyers Association, ha lavorato in alcuni tra i più importanti studi legali milanesi per poi intraprendere un percorso professionale autonomo, senza mai trascurare l’aggiornamento e la formazione. La continua innovazione dell’ordinamento giuridico che rende imprescindibile il costante aggiornamento è di sprone per individuare modalità sempre più efficienti per servire i clienti e anticiparne le esigenze. Per questo motivo, oltre che per passione personale, l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio coltiva la propria attività di ricerca e pubblicazione scientifica, necessaria per offrire al cliente il miglior servizio.
Contatta Vincenzo Fabrizio Giglio