Skip to main content
Controllo dei lavoratori

Il datore non può accedere alla chat privata tenuta dal dipendente sul PC aziendale

By 27 Marzo 2017No Comments

Corte d’Appello di Torino

Il datore di lavoro non può accedere ed acquisire le conversazioni intrattenute via chat dal dipendente via Skype, tramite un proprio account privato, neppure se per realizzarle questi ha utilizzato il PC aziendale affidatogli per ragioni di lavoro e se il datore di lavoro ha estratto i dati dall’hard disk del (proprio) computer.
La Corte d’Appello di Torino ha infatti stabilito che un tale comportamento lede il diritto alla segretezza della sua corrispondenza (dovendosi ritenere tale anche quella informatica o telematica e in forma di chat) e viola l’art. 616 Cod. pen.

Da oltre vent’anni l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio esercita la professione di avvocato occupandosi esclusivamente di Diritto del Lavoro e delle relazioni sindacali e industriali.
Iscritto all'Albo degli Avvocati presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, all'Albo Speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle Altre Giurisdizioni Superiori, alla Associazione AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani e al network internazionale EELA – European Employment Lawyers Association, ha lavorato in alcuni tra i più importanti studi legali milanesi per poi intraprendere un percorso professionale autonomo, senza mai trascurare l’aggiornamento e la formazione. La continua innovazione dell’ordinamento giuridico che rende imprescindibile il costante aggiornamento è di sprone per individuare modalità sempre più efficienti per servire i clienti e anticiparne le esigenze. Per questo motivo, oltre che per passione personale, l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio coltiva la propria attività di ricerca e pubblicazione scientifica, necessaria per offrire al cliente il miglior servizio.
Contatta Vincenzo Fabrizio Giglio
Translate