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Mansioni e demansionamento

Il demansionamento è dimostrabile per presunzioni

By 3 Gennaio 2019No Comments

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

La prova del danno da demansionamento non è «in re ipsa» (ossia non è automatica) ma può essere fornita in giudizio con tutti i mezzi anche per presunzioni, purché queste siano gravi, precise e concordanti. Sotto questo profilo, assumono rilievo «la qualità e la quantità dell’attività lavorativa svolta; il tipo e la natura della professionalità coinvolta; la durata del demansionamento; la diversa e nuova collocazione lavorativa assunta dopo la prospettata qualificazione».
Se dimostrato, è risarcibile ogni pregiudizio subito dal lavoratore purché sia oggettivamente accertabile e non di natura meramente emotiva o interiore.

Da oltre vent’anni l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio esercita la professione di avvocato occupandosi esclusivamente di Diritto del Lavoro e delle relazioni sindacali e industriali.
Iscritto all'Albo degli Avvocati presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, all'Albo Speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle Altre Giurisdizioni Superiori, alla Associazione AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani e al network internazionale EELA – European Employment Lawyers Association, ha lavorato in alcuni tra i più importanti studi legali milanesi per poi intraprendere un percorso professionale autonomo, senza mai trascurare l’aggiornamento e la formazione. La continua innovazione dell’ordinamento giuridico che rende imprescindibile il costante aggiornamento è di sprone per individuare modalità sempre più efficienti per servire i clienti e anticiparne le esigenze. Per questo motivo, oltre che per passione personale, l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio coltiva la propria attività di ricerca e pubblicazione scientifica, necessaria per offrire al cliente il miglior servizio.
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