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Dirigenti

L’amministratore di società può rinunciare al compenso

By 23 Luglio 2021Luglio 11th, 2023No Comments

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

L’amministratore di una società può validamente rinunciare al proprio compenso, espressamente o tacitamente, purché la sua volontà emerga in maniera chiara ed univoca.
Un dirigente è stato licenziato e non ha ricevuto il compenso per la carica di amministratore delegato.
Secondo la società l’incarico in questione doveva presumersi gratuito poiché:
• l’amministratore non aveva mai richiesto il compenso durante tutto il rapporto;
• in una riunione del CdA si era deciso di non prevederlo (benché questa decisione non risultasse più nei verbali del CdA successivi).
La Cassazione ha chiarito che il diritto al compenso può venire meno per previsione statutaria o per rinuncia (espressa o tacita) da parte dell’amministratore. Tuttavia, nell’ipotesi di rinuncia tacita, questa deve risultare da un comportamento concludente che riveli la volontà abdicativa in modo univoco, mentre non sono sufficienti la mera inerzia o il silenzio (come nel caso esaminato). Pertanto, l’amministratore aveva diritto al compenso.

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