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Mansioni e demansionamento

Patto di demansionamento e danno da dequalificazione professionale

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

La Cassazione ha fornito due interessanti chiarimenti in materia di demansionamento.
In primo luogo si è espressa sulla validità dei patti di demansionamento. Richiamando la giurisprudenza consolidata sul tema, ha confermato che i patti di demansionamento sono validi solo se vengono stipulati:
• per evitare un licenziamento, nel senso che, in mancanza, vi sarebbero le condizioni per legittimare un licenziamento;
• con il consenso libero del lavoratore;
• se è prevalente l’interesse del lavoratore a mantenere il posto di lavoro rispetto a quello di non subire modifiche peggiorative dell’inquadramento e della retribuzione.
Sotto altro profilo, invece, è stato chiarito che se, a seguito del rifiuto del trasferimento o delle nuove mansioni, il datore di lavoro lascia il lavoratore privo di attività, gli cagiona un danno da dequalificazione risarcibile.

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