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Mansioni e demansionamento

La dipendente che ha rifiutato di svolgere mansioni inferiori alla propria qualifica va reintegrata

By 18 Ottobre 2022No Comments

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Una lavoratrice dipendente assunta come cuoca si rifiutava di servire le merende nelle classi della scuola appaltante del servizio di mensa, sostenendo che tali mansioni fossero inferiori alla propria qualifica. Per tale ragione la società datrice la licenziava per giusta causa. La lavoratrice impugnava giudizialmente il licenziamento chiedendo di essere reintegrata nel posto di lavoro.
Il Giudice di merito accoglieva la domanda della lavoratrice, rilevando che la stessa aveva inutilmente cercato un confronto con i responsabili aziendali per trovare assieme a loro una soluzione di tipo organizzativo che risultasse accettabile da entrambe le parti.
La Suprema Corte, a seguito del ricorso della datrice, ha ribadito come la tutela reintegratoria, quando si ravvisa l’«insussistenza del fatto contestato», può trovare applicazione anche nell’ipotesi in cui il licenziamento sia stato disposto per un fatto sussistente ma non illecito. Ha, inoltre, sostenuto che il rifiuto di svolgere mansioni inferiori alla propria qualifica deve essere connotato da proporzionalità e buona fede.
Tale ipotesi ricorre nel caso in esame, poiché il rifiuto opposto dalla lavoratrice allo svolgimento di prestazioni inferiori alla sua qualifica era risultato proporzionato e conforme a buona fede.

Da oltre vent’anni l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio esercita la professione di avvocato occupandosi esclusivamente di Diritto del Lavoro e delle relazioni sindacali e industriali.
Iscritto all'Albo degli Avvocati presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, all'Albo Speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle Altre Giurisdizioni Superiori, alla Associazione AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani e al network internazionale EELA – European Employment Lawyers Association, ha lavorato in alcuni tra i più importanti studi legali milanesi per poi intraprendere un percorso professionale autonomo, senza mai trascurare l’aggiornamento e la formazione. La continua innovazione dell’ordinamento giuridico che rende imprescindibile il costante aggiornamento è di sprone per individuare modalità sempre più efficienti per servire i clienti e anticiparne le esigenze. Per questo motivo, oltre che per passione personale, l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio coltiva la propria attività di ricerca e pubblicazione scientifica, necessaria per offrire al cliente il miglior servizio.
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