Agenzia delle Entrate
Un aspetto dei chiarimenti dell’Agenzia desta qualche perplessità. Si afferma infatti che «non devono considerarsi nel rapporto – né al numeratore né al denominatore – le giornate di ferie o di malattia» né le assenze per aspettativa non retribuita. Sono esclusi dal premio i periodi di lavoro in smart working.
Nulla da osservare sull’esclusione dello smart working e sull’esclusione dal numeratore di ferie, malattia, ecc.: il lavoratore non era in sede, per un motivo o per l’altro. Viceversa, l’esclusione dal denominatore di alcune assenze sembra condurre a risultati iniqui. Facciamo due esempi, ricordando che marzo 2020 ha avuto 22 giorni lavorabili (per settimane su 5 giorni): il lavoratore ALFA ha svolto 11 giorni di lavoro in sede e 11 giorni in smart working; il lavoratore BETA ha svolto 11 giorni di lavoro in sede e, per il resto, è stato in ferie. Se l’esclusione riguardasse il solo numeratore, entrambi riceverebbero un premio pari ad Euro 50,00 (11/22); se l’esclusione delle ferie riguarda invece anche il denominatore, ALFA riceverebbe ancora Euro 50,00 mentre BETA riceverebbe Euro 100,00 (11/11 restando fuori dal calcolo del tutto i giorni di ferie).
Poiché la legge ha voluto premiare i lavoratori che, recandosi fisicamente al lavoro, hanno contribuito – rischiando – al sostegno dell’economia riteniamo si tratti di una svista.
Iscritto all'Albo degli Avvocati presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, all'Albo Speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle Altre Giurisdizioni Superiori, alla Associazione AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani e al network internazionale EELA – European Employment Lawyers Association, ha lavorato in alcuni tra i più importanti studi legali milanesi per poi intraprendere un percorso professionale autonomo, senza mai trascurare l’aggiornamento e la formazione. La continua innovazione dell’ordinamento giuridico che rende imprescindibile il costante aggiornamento è di sprone per individuare modalità sempre più efficienti per servire i clienti e anticiparne le esigenze. Per questo motivo, oltre che per passione personale, l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio coltiva la propria attività di ricerca e pubblicazione scientifica, necessaria per offrire al cliente il miglior servizio.
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