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Licenziamento per giusta causa

Le offese all’amministratore delegato nella chat non consentono il licenziamento

By 10 Settembre 2018No Comments

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Un anonimo ha fatto pervenire alla direzione aziendale la trascrizione di una chat, avvenuta nel gruppo Facebook del sindacato, nella quale si definivano «schiavisti» i metodi dell’azienda e si indirizzavano all’amministratore delegato vere e proprie ingiurie. Ne sono seguiti il licenziamento dell’autore, RSA, e una causa, all’esito della quale la Suprema Corte ha ritenuto illegittimo il licenziamento.
La Corte d’Appello aveva ritenuto, da un lato, che la stampa della chat non fosse idonea ad attestarne l’esatto contenuto e la sua data; inoltre le espressioni dedicate alla «faccia» dell’amministratore e al suo intelletto dovevano valutarsi come «coloriture, ormai entrate nel linguaggio comune, tese a rafforzare il dissenso dai metodi dell’amministratore delegato».
La Cassazione, nel confermare la decisione, ha tuttavia posto l’accento sulla segretezza della chat il cui contenuto era destinato a rimanere privato tra i suoi membri e andava dunque considerato come corrispondenza, inviolabile per precetto costituzionale. L’art. 15 Cost. infatti va applicato ad ogni forma «di comunicazione, incluse quelle telefoniche, elettroniche, informatiche, tra presenti o effettuate con altri mezzi resi disponibili dallo sviluppo della tecnologia». L’illecita acquisizione della chat, dunque, ne preclude l’utilizzabilità».
La società è stata pertanto condannata al reintegro e al pagamento di un’indennità pari a 12 mensilità.

Da oltre vent’anni l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio esercita la professione di avvocato occupandosi esclusivamente di Diritto del Lavoro e delle relazioni sindacali e industriali.
Iscritto all'Albo degli Avvocati presso l'Ordine degli Avvocati di Milano, all'Albo Speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione e alle Altre Giurisdizioni Superiori, alla Associazione AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani e al network internazionale EELA – European Employment Lawyers Association, ha lavorato in alcuni tra i più importanti studi legali milanesi per poi intraprendere un percorso professionale autonomo, senza mai trascurare l’aggiornamento e la formazione. La continua innovazione dell’ordinamento giuridico che rende imprescindibile il costante aggiornamento è di sprone per individuare modalità sempre più efficienti per servire i clienti e anticiparne le esigenze. Per questo motivo, oltre che per passione personale, l'avvocato Vincenzo Fabrizio Giglio coltiva la propria attività di ricerca e pubblicazione scientifica, necessaria per offrire al cliente il miglior servizio.
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