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Malattia e infortunio

Hanno diritto al risarcimento del danno gli eredi del lavoratore deceduto per infortunio

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Ad un operaio veniva diagnosticato un mesotelioma pleurico riconosciuto dall’INAIL come malattia professionale. Egli moriva un anno dopo tale diagnosi e gli eredi adivano il Tribunale chiedendo il risarcimento del danno alla Società datrice.
La Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi sul punto, ha chiarito che il diritto al risarcimento del danno subito dalla vittima, nell’ipotesi in cui la morte sopravvenga dopo un apprezzabile lasso di tempo dall’evento lesivo, si trasmette agli eredi sia con riferimento al danno biologico «terminale», cioè danno biologico da invalidità temporanea assoluta, sia al danno morale che consiste nella sofferenza patita dal danneggiato il quale lucidamente e coscientemente assiste allo spegnersi della propria vita.
La liquidazione equitativa del danno deve essere quindi eseguita commisurando la componente del danno biologico all’indennizzo da invalidità temporanea assoluta e valutando la componente morale del danno non patrimoniale mediante una personalizzazione che tenga conto dell’entità e dell’intensità delle conseguenze derivanti dalla lesione della salute in vista del verificarsi della morte.

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