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Licenziamento per giusta causa

Legittimo il licenziamento del lavoratore che si fa timbrare il cartellino dal collega per parcheggiare la macchina

Corte di Cassazione, Sez. Lav

Un lavoratore veniva licenziato per giusta causa perché, in diverse occasioni, aveva fatto timbrare il proprio cartellino da un collega, per avere così il tempo di parcheggiare la sua auto prima di prendere servizio.
Il lavoratore agiva in giudizio chiedendo di essere reintegrato nel posto di lavoro.
Il Tribunale, sia in sede sommaria che all’esito dell’opposizione confermava la legittimità del licenziamento. Anche la Corte d’Appello rigettava la domanda del dipendente, rilevando che la contestazione di addebito non aveva ad oggetto l’assenza ingiustificata ma l’uso distorto della rilevazione delle presenze e del badge personale che, in base alle disposizioni aziendali, doveva necessariamente essere eseguita personalmente dai lavoratori e non da parte di terzi.
La Suprema Corte ha confermato le sentenze di merito, precisando che è oggettivamente grave la condotta di chi in maniera truffaldina consegni ad altri il tesserino attestante la sua presenza in azienda, facendolo timbrare per risultare presente quando ancora non aveva raggiunto il luogo di lavoro. È pertanto irrilevante la durata dell’assenza, quanto piuttosto la ripetizione della condotta, tutt’altro che episodica, con conseguente giustificatezza della sanzione irrogata.

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