Tribunale di Trento
Una lavoratrice dopo aver fruito di ferie, permessi ex L. n. 104/1992, malattia del figlio e altro, non si presentava al lavoro adducendo la quarantena prescritta per il rientro dall’estero. Il datore di lavoro le inviava una lettera di contestazione disciplinare per essersi recata all’estero pur consapevole che dopo il rientro avrebbe dovuto rispettare un periodo di quarantena che le avrebbe impedito per 14 giorni di lavorare; seguiva il licenziamento per giusta causa.
Il Tribunale di Trento ha confermato la giusta causa per esser stato compromesso il rapporto fiduciario tra la lavoratrice e l’azienda. Al lavoratore è infatti pacificamente riconosciuto il periodo di riposo annuo ma, date le eccezionali circostanze e la limitazione temporanea della circolazione, questi ben avrebbe potuto sostenere il sacrificio di non fruire delle ferie all’estero