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Licenziamento per giusta causa

Illegittimo il licenziamento del lavoratore denunciato dal partner per maltrattamenti

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Un lavoratore, veniva licenziato per giusta causa in conseguenza di una denuncia, poi sfociata negli arresti domiciliari, per maltrattamenti, ingiurie e lesioni sporta dalla convivente. Il lavoratore impugnava il licenziamento.
Il Tribunale rigettava l’impugnazione ritenendo il licenziamento legittimo.
Viceversa, la Corte d’Appello, dichiarava illegittimo il licenziamento, ordinava alla società la reintegrazione del reclamante nel posto di lavoro con condanna al pagamento di un’indennità risarcitoria nella misura di dodici mensilità della retribuzione globale di fatto, oltre contributi previdenziali ed assistenziali.
Parimenti, la Corte di Cassazione ha dato ragione al dipendente, precisando che il licenziamento per giusta causa può essere giustificato anche da condotte extra lavorative, a condizione però che le stesse abbiano un riflesso, anche solo potenziale ma comunque oggettivo, sulla funzionalità del rapporto di lavoro, compromettendo l’aspettativa del datore di un futuro puntuale adempimento dell’obbligazione lavorativa.
Nel caso di specie, dunque, la condotta posta in essere dal ricorrente, per quanto deprecabile, tenuto conto delle sue mansioni, non era in grado di influire sul rapporto di lavoro neppure in via indiretta.

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